martedì 30 dicembre 2008

E ADESSO GUARDIAMO AL FUTURO
Per guardare al futuro è necessario sottolineare l’importanza di costruire una politica etica che contrasti l’illegalità a partire da 2 elementi fondamentali: LA CONTEMPORANEITA’ degli interventi, e non la saltuarietà degli interventi, per cui si affrontano certe cose e poi altre senza affrontare i problemi nel loro insieme, e LA CONTINUITA’.

Questa costruzione poggia su dei precisi pilastri:

Il primo comporta un senso di riconoscenza al grande lavoro della magistratura, delle forze dell’ordine, degli organi investigativi….
Ma non basta un giudizio penale, bisogna poter dare anche un giudizio politico per non candidare a un ruolo politico persone che hanno vicende giudiziarie pesanti.

Il secondo pilastro è lo sviluppo sociale
C’è bisogno di politiche sociali. Purtroppo oggi nel nostro paese i diritti sono resi fragili, a volte non esigibili: mentre non dovrebbero essere in balia né di maggioranze politiche né di dati economici. Altrimenti diventano non diritti, minacciati ancor più da una cultura che vede i problemi sociali come un freno alla modernità, allo sviluppo, al progresso…

Il terzo pilastro è quello della prevenzione
Non intesa come difesa della mafie, dall’usura, dalla droga…..ma come promozione di spazi di opportunità, di servizi, di percorsi operativi per andare incontro alla gente.

Il quarto pilastro sono i percorsi educativi
I ragazzi hanno bisogno di adulti che scommettano su di loro, che credono nei giovani, che non li usano e non li celebrano.
Dobbiamo smetterla con la semplificazione che i giovani sono “il nostro futuro”. I ragazzi sono per la società di oggi, non sono contenitori da riempire ma persone con fantasia, capacità e creatività che devono poter esprimere. I ragazzi non hanno bisogno di adulti privi di difetti ma adulti capaci di passione e autenticità che credono nella loro potenzialità.

Il quinto pilastro è l’informazione
Perché la gente possa vedere e non solo guardare , ascoltare e non solo sentire, capire e non solo sapere.
Abbiamo bisogno di una informazione coraggiosa, che non fa sconti a nessuno; meno informazione vuol dire meno partecipazione e meno democrazia.
C’è un diritto ad informare ed essere informati : abbiamo bisogno di cose vere, di storie e persone e non fermarsi solo alla facciata dei problemi ma di scendere in profondità, sia nelle cose scomode e negative, come nella conoscenza dei percorsi positivi, che dimostrano che c’è tanta gente, tanti gruppi seriamente impegnati per la legalità e democrazia.

Il sesto pilastro è la lotta alla criminalità e alle mafie di tutta la società
Lo si fa dando sostegno alle vittime non solo nei giorni vicini alla tragedia, ma con continuità, perché il dolore e la rabbia hanno tempi lunghissimi.
E lo si fa colpendo le mafie nei loro interessi, più fondamentali, gli INTERESSI ECONOMICI, soprattutto con la confisca dei beni ed il loro uso comune.
Lo si fa aiutando i figli, i ragazzi nel giro della mafia , capitolo difficilissimo perché, perché questi ragazzi respirano questo sentire, nella cultura mafiosa sono cresciuti.
Lo si fa con più attenzione per i testimoni di giustizia, persone che hanno visto fatti gravi e hanno testimoniato ma che spesso vengono usati ed abbandonati.

Il settimo pilastro è la necessità , oggi, di leggere questi problemi anche in una dimensione Internazionale.
C’è ormai una globalizzazione della criminalità, una alleanza fra le mafie internazionali quindi il problema va considerato in una dimensione europea e internazionale.

IN CONCLUSIONE
Senza questi concreti e precisi indirizzi, le nostre parole rischiano non solo di diventare vuote e generiche, ma anche “multi uso” ed esposte al rischio di vera e propria schizofrenia.
Da una parte infatti altisonanti dichiarazioni di principio affermando l’universo dei diritti da garantire ad ognuno, dall’altra c’è una prassi che nega quanto affermato e crea distanza abissale tra quanto è scritto e quanto è praticato. Da decenni ci occupiamo e ci preoccupiamo delle dipendenze tradizionali( droghe , alcool , tabacco) ma abbiamo perso di vista che la più grande dipendenza è la mancanza dei diritti e di uguaglianza tra i cittadini che le criminalità organizzate sfruttano.

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